Whistleblowing è legge
La legge denominata whistleblowing, che introduce in Italia la possibilità di segnalare attività illecite nell’amministrazione pubblica o in aziende private da parte del dipendente a conoscenza in ambiente lavorativo, trova consenso definitivo della Camera dei deputati con 375 voti.
Il lavoratore che si avvale di detta norma e segnali atti corruttivi al responsabile della prevenzione della corruzione dell’ente (di norma un dirigente amministrativo; negli enti locali il segretario) o all’Autorità nazionale anticorruzione o ancora all’autorità giudiziaria ordinaria o contabile non può subire ripercussioni negative, non può essere sottoposto a sanzioni, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto a misure organizzative con effetto negativo sulle condizioni di lavoro.
L’eventuale adozione di misure discriminatorie va comunicata dall’interessato o dai sindacati all’Anac che a sua volta ne dà comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica e agli altri organismi di garanzia.