IL SISTEMA DI INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA DELLA REPUBBLICA E LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

Di Giorgio Malfatti di Monte Tretto -

Si segnala ai lettori della Rivista la Recensione del volume a cura di Renato Caputo e Antonello Vitale

IL SISTEMA DI INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA DELLA REPUBBLICA E LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

Il pregevole saggio di Renato Caputo e Antonello Vitale si propone di analizzare la gestione delle risorse umane la cosiddetta “human intelligence” o “humint” nel sistema italiano per la sicurezza.

Nel nostro Paese tale compito, con la legge 124/2007, è stato affidato al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), il cui Direttore generale è nominato direttamente dal Presidente del Consiglio dei ministri, e alle due agenzie operative che si occupano delle dimensioni interna (AISI) ed esterna (AISE) della sicurezza nazionale.

L’intelligence è lo strumento di cui ogni Stato si serve per raccogliere, custodire e diffondere ai soggetti interessati, siano essi pubblici o privati, le informazioni rilevanti per la tutela della sicurezza delle Istituzioni, dei cittadini e delle imprese. L’intelligence svolge, pertanto, un ruolo fondamentale e imprescindibile per il quale si serve di professionalità provenienti da ambienti diversi che agiscono secondo peculiari procedure volte a salvaguardare la riservatezza degli operatori e delle loro attività.

Nonostante lo sviluppo di tecnologie di spionaggio sempre più potenti e innovative quali ad esempio la Sigint (Signal Intelligence), la ricerca informativa condotta tramite fonti umane rappresenta lo strumento conoscitivo più importante e prezioso dei servizi d’intelligence del XXI secolo.

Gli autori ci descrivono con dovizia di particolari la selezione e la gestione delle risorse umane da parte delle nostre competenti Autorità. Ci introducono inoltre nelle caratteristiche e nell’azione dell’operatore “Humint”, un’analisi che oltre a essere di grande interesse suscita nel lettore grandi curiosità. Gli strumenti altamente tecnologici non possono sostituire l’azione o il valore del tradizionale agente segreto che sfrutta i contatti, si crea un sistema di fonti umane negli ambienti di interesse e che può anche diventare lui stesso un infiltrato.

Gli Autori concludono il loro studio affermando che le risorse umane mantengono ancora la propria centralità nel delicato settore della Sicurezza Nazionale. Oggi di fronte a un terrorismo caratterizzato da lupi solitari radicalizzati sul web e non sempre ben organizzati, l’informatica e i macchinari non bastano, la penetrazione di gruppi terroristici attraverso informatori o agenti infiltrati resta, infatti, il metodo più efficace.

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