Reato di tortura: approvazione al Senato

Di Redazione -

“Il diritto internazionale impone che si vietino e si puniscano le condotte dei pubblici ufficiali che provocano grande sofferenza fisica o psichica su persone in stato di detenzione o sotto il proprio controllo al fine di punirle indebitamente, di estorcere confessioni o informazioni o al fine di discriminare. È importante combattere le atrocità e le barbarie con stato di diritto, democrazia, diplomazia, multilateralismo”. Queste le parole pronunciate durante la presentazione della Rivista “Il Diritto penale della globalizzazione” presso il Senato della Repubblica, Sala Zuccari, dal Presidente Pietro Grasso.
Il Presidente ha affrontato il delicato tema della tortura, crimine internazionale, crimine contro l’umanità, oggetto di dibattito parlamentare sull’introduzione di una norma nazionale contro la tortura, proprio in quelle ore.
Dopo un iter lungo più di 30 anni, con la votazione di 195 sì e 8 no al Senato, viene introdotto il reato di tortura anche nell’ordinamento italiano.
Nel nuovo testo viene introdotto il termine “reiterate violenze”, l’agire “con crudeltà” e il “verificabile trauma psichico”. “Se i fatti sono commessi da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio con abuso di poteri o in violazione dei doveri inerenti alla funzione o al servizio si applica la pena della reclusione da cinque a dieci anni”.
Il dibattito seguirà alla Camera

http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2017/05/17/tortura-il-senato-approva-il-ddl-con-195-si-e-8-no-torna-alla-camera_adf985ce-3f96-43a6-bde5-69c9ae01ffba.html

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