LE ONG E IL TERRORISMO

Di Walter Rotonda - Luca Ciccotti -

“Le Autorità del Bangladesh hanno messo sotto osservazione 11 organizzazioni non governative (ONG). Esse sono sospettate di aver ricevuto fondi dall’estero per finanziare gruppi terroristici banditi in patria. Fonti vicine al governo rivelano che le ONG in questione avrebbero ricevuto il denaro a partire dal 2012 e invece di spenderlo in attività di sviluppo per combattere la povertà – come dichiarato in via ufficiale – lo avrebbero consegnato nelle mani dei militanti islamici.” [1]

L’attività peculiare delle organizzazioni non governative (ONG), le quali non hanno fini di lucro e il loro sostentamento deriva dalle donazioni, si concentra nella cooperazione allo sviluppo socio-economico, principalmente, nei Paesi in via di sviluppo.

Si possono distinguere due attività di cooperazione allo sviluppo:

  • cooperazione governativa, il cui scopo principale è il trasferimento di risorse finanziarie, assistenza tecnica, servizi e beni da un governo o da un organo pubblico di un Paese sviluppato a favore di un paese in via di sviluppo;
  • cooperazione non governativa, i cui elementi peculiari sono la volontà privata e l’assenza di profitto dell’attività, maggiormente libera da interessi politico-economici e rappresenta il canale privilegiato delle istanze provenienti dalla società civile.

La suddivisione sopra elencata sulla natura delle attività delle ONG, alle volte non è così netta.

La fonte principale di risorse finanziarie destinate alle ONG, provengono da donors internazionali.

Questa mancanza di diversificazione dei fondi crea una forte dipendenza economica, e può produrre anche la cosiddetta donor-driven agenda, con molte organizzazioni che implementano progetti basati su priorità decise da finanziatori esterni piuttosto che dagli attori locali.

Nonostante il fine delle ONG sia quello di contribuire allo sviluppo globale dei paesi socialmente ed economicamente in fase di sviluppo, alcune di esse, come citato da fonti internazionali, sono state utilizzate come strumento di supporto in modo occulto al terrorismo internazionale tramite attività di finanziamento e di proselitismo. Inoltre, avendo una disseminazione geografica capillare ed una permeazione territoriale ne facilitano la possibilità di contatti con gruppi criminali locali da cui potrebbero ottenere copertura e sostegno logistico nonché fare da possibili vettori di “cellule dormienti” da dislocare nei Paesi di infiltrazione.

Le organizzazioni terroristiche internazionali, come accennato, potrebbero utilizzare le ONG come veicoli di raccolta di fondi per le loro attività terroristiche, quindi l’analisi del finanziamento di organizzazioni terroristiche attraverso le ONG rappresenta una sfida significativa per l’applicazione di una legge universalmente riconosciuta che permetta di porre in essere delle indagini finanziarie idonee a distinguere le attività di raccolta fondi per fini terroristici, che può apparire legittima beneficenza di raccolta fondi, dall’attività vera e propria di ogni ONG che è l’aiuto ai Paesi in via di sviluppo.

Si evidenzia che la normativa internazionale regolata da apposite Convenzioni definisce illegale fornire deliberatamente qualsiasi forma di sostegno finanziario o materiale a un gruppo designato come organizzazione terroristica straniera, anche qualora il sostegno venga ad essere utilizzato dall’organizzazione terroristica per i soli scopi non terroristici.

Il Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale–GAFI/FAFT è un organismo globale intergovernativo creato in ambito OCSE con lo scopo di ideare e promuovere strategie di contrasto del riciclaggio, a livello nazionale e internazionale.

Il GAFI/FAFT, nella revisione della materia del 2012, ha emanato 40 Raccomandazioni in materia di prevenzione e contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo internazionale.

La raccomandazione nr. 8 riguarda “misure per impedire l’uso improprio di Organizzazioni senza scopo di lucro (no-profit)” rappresenta un significativo passo in avanti nella comprensione della minaccia terroristica nel settore non profit.

I Paesi devono rivedere l’adeguatezza delle proprie leggi e regolamentazioni riguardanti le entità suscettibili di essere abusate per finalità di finanziamento del terrorismo e tra queste, le organizzazioni senza scopo di lucro risultano essere particolarmente vulnerabili, così ogni Paese dovrebbe assicurare che esse non possano essere utilizzate impropriamente:

  • da organizzazioni terroristiche che si presentino come entità legittime;
  • al fine di servirsi di entità legittime per finanziare il terrorismo, ivi incluso per poter sfuggire a misure di congelamento dei beni;
  • per occultare o oscurare il dirottamento clandestino di fondi destinati a scopi legittimi verso organizzazioni terroristiche.

Il Gruppo Egmont è un organismo globale di natura tecnica costituito nel 1995 per iniziativa spontanea e informale di alcune Financial Intelligence Unit. Il numero delle FIU aderenti è progressivamente aumentato nel tempo, superando i 150 paesi.

Il Gruppo promuove lo sviluppo delle FIU, ne stimola la collaborazione e il reciproco scambio di informazioni e conoscenze relative a possibili casi di riciclaggio, elabora standard e pratiche comuni, favorisce la creazione di nuove FIU in paesi che ne sono privi, fornendo anche il necessario supporto di natura tecnica [2].

La Financial Intelligence Unit è l’unità preposta alla raccolta, analisi e trasmissione, qualora ne ricorrano i presupposti, di dati ed informazioni di natura finanziaria negli specifici settori del contrasto al riciclaggio di denaro ed al finanziamento del terrorismo.

I dati che il Centro analizza sono trasmessi dalle banche, dalle istituzioni finanziarie, dai partiti politici, dalle ONG, dalle imprese, ecc., i quali fanno affluire due generi di flussi di dati: i cosiddetti CTR (Cash Transaction Report, ovvero tutte le transazioni finanziarie superiori al limite di legge) e gli STR (Suspicious Transaction Report, ovvero le transazioni, anche al di sotto del limite di legge, che per modalità, tempi di esecuzione e soggetti coinvolti risultino sospette).

Per verificare il rispetto delle disposizioni di legge da parte dei soggetti obbligati, la FIU ha altresì al suo interno una sezione che si occupa di “Compliance Inspections”, ovvero di effettuare controlli presso tutti gli “obligors” (soggetti obbligati) onde garantire il regolare flusso informativo.

Tenere sotto osservazione l’eventuale nascita di nuove ONG sparse per il mondo o l’apertura di nuove sedi di quelle già operative, potrebbe rappresentare un importante indicatore per prevenire la minaccia, oltre alla possibilità di avere un regime fiscale che regoli le organizzazioni non-profit in maniera più chiara, la possibilità di un Codice Etico universalmente riconosciuto, il quale potrebbe fissare degli standard e rafforzare la trasparenza.

[1] http://www.asianews.it/notizie-it

[2] http://uif.bancaditalia.it

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