Assassinio Galizia: sicari condannati a quarant’anni di detenzione in carcere

Di Redazione -

Daphne Caruana Galizia, giornalista nota per aver condotto inchieste importanti sulla corruzione nel suo paese, venne assassinata a Malta il 16 ottobre 2017. Morì a Bidnija, un piccolo centro nella parte nord dell’isola, nella sua auto in seguito all’esplosione della bomba collocata al suo interno.

Erano ben 47 i procedimenti in corso a suo carico per diffamazione, quasi tutti promossi da politici o sostenitori di politici maltesi. Nel 2016, su Running Commentary apparvero i primi articoli di Caruana Galizia che aveva condotto inchieste su esponenti del governo locale dell’allora primo ministro Joseph Muscat, in particolare sul Capo di Gabinetto del governo, Keith Schembri, e sul Ministro dell’Energia, Konrad Mizzi, questi ultimi implicati nel caso dei c.d. Panama Papers, pubblicato in quel periodo e realizzato dal consorzio ICIJ per il quale lavorava il figlio della giornalista.

Subito dopo la sua uccisione le forze di polizia individuarono i sospetti esecutori materiali dell’omicidio: Vince Muscat (non imparentato con l’ex primo ministro) e i fratelli George e Alfred Degiorgio, noti esponenti della criminalità maltese. Nel 2019 si registrò una significativa svolta nelle indagini. Una quarta persona, Melvin Theuma, venne arrestata e iniziò subito a collaborare con la magistratura maltese, ammettendo di aver preso parte in modo indiretto all’omicidio. A seguito delle dichiarazioni rilasciate, giudicate particolarmente importanti anche in relazione all’individuazione dei presunti mandanti, Melvin Theuma riuscì a ottenere l’immunità.

Il 20 novembre 2019 Yorgen Fenech fu arrestato come presunto mandante dell’omicidio.

Dopo l’arresto di Fenech, il Capo di Gabinetto Keith Schembri e il Ministro Konrad Mizzisi dimisero. Rassegnò le dimissioni anche il Ministro dell’Economia Chris Cardona, accusato di aver favorito gli affari di Fenech. L’imprenditore maltese – ancora in carcere in attesa di processo – ha sempre negato di essere il mandante dell’omicidio attribuendo invece la responsabilità a Schembri, che nel 2019 venne arrestato e poi rilasciato poco dopo.

Il primo dicembre del 2019 Joseph Muscat, che nel frattempo era stato rieletto e contro cui si stavano svolgendo numerose manifestazioni di protesta, annunciò le sue dimissioni sia dalla carica di primo ministro, sia da quella di leader del Partito laburista. Nel luglio del 2020 Theuma, il principale accusatore di Fenech, venne ritrovato in gravi condizioni all’interno della sua casa. Nel febbraio del 2021, uno dei tre uomini accusati di essere stati esecutori materiali dell’omicidio, Vince Muscat, confessò dichiarandosi colpevole e patteggiò una pena di 15 anni di carcere. Nell’agosto del 2021 Yorgen Fenech è stato rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio volontario premeditato. La pena richiesta dall’accusa fu l’ergastolo, a cui vanno aggiunti trent’anni di carcere per l’accusa di associazione a delinquere. Fenech aveva chiesto la liberazione su cauzione, ma il giudice ha stabilito che debba rimanere in carcere fino alla sentenza, imponendo però che il processo – ancora in corso – si concluda entro 30 mesi dalla data del rinvio a giudizio. A luglio del 2022 George Degiorgio, accusato dell’omicidio, aveva confessato di aver avuto un ruolo nell’attivazione della bomba che fece esplodere la macchina di Caruana Galizia, dichiarando di averlo fatto solo per lavoro, e che avrebbe chiesto ai mandanti dell’omicidio un compenso molto più alto se avesse saputo che la vittima era così famosa, e che pensava fosse una criminale.

George Degiorgio e suo fratello Alfred Degiorgio hanno ammesso la loro responsabilità nell’omicidio pochi giorni fa, durante il primo giorno del processo a loro carico. Il 14 ottobre 2022 erano entrati in aula dichiarandosi non colpevoli, ma a seguito della richiesta di patteggiamento dell’ultimo minuto, che ha permesso ai due killer di evitare l’ergastolo, il Tribunale in prima istanza a Malta ha pronunciato sentenza di condanna a 40 anni di carcere nei confronti dei fratelli Degiorgio, sicari e rei confessi dell’omicidio della giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia. Dovranno, inoltre, pagare le spese processuali e restituire i proventi del crimine. Potranno beneficiare di sconti per buona condotta. Il loro complice, Vince Muscat, ha patteggiato 15 anni di pena in cambio delle prove contro di loro. Melvin Theuma ha ottenuto il condono tombale su tutti i suoi reati in cambio delle prove che hanno incastrato il presunto mandante, l’imprenditore Yorgen Fenech, arrestato a novembre 2019 mentre tentava la fuga.

A fronte di quanto finora emerso dagli inquirenti maltesi è da tenere in considerazione che l’inchiesta ad oggi non è ancora chiusa. Non è stata ancora fatta piena luce sui mandanti dell’assassinio.

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